Thursday, December 16, 2010

Home Made Ground Blind

Magisterium mobilized

On the facts of Rome in 14/12, more than 14

The events of 14/12 in Rome we deliver a truth so obvious, but now obvious why substantiated by the event: lo spazio della politica, ovvero quello della produzione di nuova realtà, si trova nei corpi che si spendono e non a Montecitorio, si trova nel conflitto e nel desiderio.
Centomila in corteo, centomila ai quali è stato detto “per te non c’è spazio”; “non c’è spazio per il tuo territorio” è stato detto agli aquilani, “non c’è spazio per il tuo lavoro” ai metalmeccanici, “non c’è spazio per il tuo futuro” a una generazione intera, agli studenti. Centomila in corteo ai quali, da tempo ormai, è stata dichiarata una guerra.
Perchè il 14 allora? Quale relazione tra gli equilibrismi in parlamento di una maggioranza di governo e i nostri desideri? Il 14 è diventato un pretesto o meglio, il passaggio obbligato per riprendersi, nelle forme tumultuose e assolute della politica, della democrazia, quello spazio negato, per ribadire quella verità che risiede nella forza dei corpi, ovvero, in ultima istanza, che su noi stessi vogliamo esser sovrani solo noi e quando una piazza pronuncia un “noi” nei termini odierni annuncia che o se ne va chi (o cosa) le ha dichiarato guerra o se ne va lei.
Domani allora ci sveglieremo per ricordarci che non stiamo aspettando nessuna fiducia se non quella verso noi stessi. Con la certezza di questo abbandono a noi stessi, o forse con questa riappropriazione di noi stessi, dobbiamo again from the places of our daily conflict to imagine the production of our free forms of life, never to return - for what concerns the university - to Montecitorio to ask that we make the best ruby \u200b\u200bstolen or that we re-re-reforming "knowledge factory and saputi.
Tomorrow attrezziamoci to think about the end of this university and to imagine the way we produce and circulate knowledge (without base power) ...



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